Progetto ricerca Il sentimento religioso e la percezione del sacro

Il presente progetto di ricerca intende fare il punto sulla percezione del sacro e della spiritualità nella diocesi di Palermo e, in prospettiva, in altre diocesi siciliane.

La ricerca sarà coordinata dal Prof. Tullio Di Fiore (GRIS Palermo e Istituto di Alta Formazione del GRIS) e dal prof. Pino Lucà Trombetta (sociologo), in collaborazione con: L’Osservatorio sul Pluralismo Religioso del GRIS, il dipartimento di Scienze psicologiche e pedagogiche dell’Università di Palermo nella persona della prof.ssa Elisabetta Di Giovanni, la prof. Francesca Sbardella docente di Storia delle religioni all’Università di Bologna.

Da un punto di vita pastorale punti di riferimento saranno: il Rapporto provvisorio pubblicato nel 1985 da quattro dicasteri vaticani dal titolo “Sette e/o Nuovi Movimenti religiosi sfida pastorale”, insieme ad altri documenti che la Chiesa Cattolica ha pubblicato sul tema delle nuove spiritualità.

Il Rapporto è importante per quanti, all’interno della Chiesa, studiano il fenomeno dei nuovi movimenti religiosi (NMR). Esso, infatti, non intende condannare o criminalizzare ma, nello spirito del Concilio Vaticano II, mette in evidenza le motivazioni che spingono le persone a migrare verso altri culti e riflette su quanto la Chiesa non ha saputo fare per prevenire tale migrazione.

Nei decenni successivi al documento citato sono intervenuti importanti cambiamenti sia nella pratica religiosa degli italiani, sia nella riflessione scientifica. In particolare, in questo ultimo ambito, si sono approfondite le riflessioni e le indagini empiriche sulla “spiritualità”. Un termine coniato in ambito sociologico per descrivere come molti oggi (cattolici, non cattolici, atei, agnostici) soddisfino il bisogno antropologico di trascendenza, credenza e ritualità, in modalità più o memo autonome dalle istituzioni religiose. In queste riflessioni si mette a fuoco la figura del “cercatore spirituale” (religious seeker) che attinge, nella costruzione del proprio privato universo di senso trascendente, a fonti eterogenee e alle agenzie che, nello stesso periodo, si sono moltiplicate, (centri yoga, di meditazione, di cultura olistica, orientale, new age, ecc.) specializzandosi nella soddisfazione e ridefinizione dei suoi bisogni.

Accanto alla ricerca di confronto e dialogo con i “NMR”, emerge quindi l’esigenza di confrontarsi con i temi della spiritualità: coi bisogni di quanti sono attratti e si orientano verso forme di religiosità “alternative”.

La ricerca intende indagare le istanze dei credenti (sia frequentanti con regolarità la chiesa, sia occasionali) in relazione al bisogno/desiderio di “spiritualità”: ricerca di senso, rapporto col trascendente, appartenenza religiosa, etica, visione del sacro e della religione. Indagando cosa gli intervistati intendano coi termini “religione” e/o “spiritualità”, e quanto queste dimensioni siano importanti nella loro vita quotidiana.

Per raggiungere tali obiettivi intendiamo intervistare individui che si dichiarano cattolici dai 18 anni in su (un’età in cui è già avviato il percorso maturazione spirituale). La ricerca si rivolgerà sia a frequentanti regolari della messa sia a persone che negli ultimi anni la hanno abbandonata o diradata, indagando le motivazioni che orientano i due comportamenti.

Pur avendo una finalità pastorale, la ricerca si svolgerà secondo istanze scientifiche, in prospettiva sociologica. Ai fini dell’analisi, si distingueranno le principali dimensioni della religiosità: la credenza (quanto l’intervistato accoglie e si riconosce nelle verità di fede), l’appartenenza (se, in che forma e misura si sente cattolico), la pratica (come manifesta la sua vicinanza/lontananza dall’Istituzione attraverso la frequenza ai riti), l’esperienza (quali esperienze fa del soprannaturale), l’etica (in che misura si riconosce nelle norme religiose e morali.

Si indagherà quindi il ruolo che tali dimensioni hanno nella scelta soggettiva di frequentare, diradare o abbandonare la frequenza della Chiesa.

Si indagherà, allo stesso tempo, in quali forme “alternative” si esprimono, nei non frequentanti, le singole dimensioni della religiosità.

Infine si indagherà se e in che misura, anche nei frequentanti, è avvertito il bisogno di sperimentare, oltre quelle “canoniche”, altre forme di credenza, pratica, esperienza, ecc.

Il questionario

Il questionario, come nella ricerca che abbiamo svolto a Palermo tra il 2018 e il 2019 sarà anonimo. I dati personali richiesti saranno: età, sesso, titolo di studio, tipo di occupazione, parrocchia/diocesi di appartenenza. Che permetteranno di differenziare il campione e sviluppare i profili di religiosità.

Il questionario si articola in domande comuni e approfondimenti distinti per i frequentanti (volti a descrivere le modalità di partecipazione alla vita comunitaria) e i non frequentanti (volti a ricostruire l’influenza delle dimensioni descritte nella scelta di abbandonare la frequenza).

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